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L’introduzione della patente a crediti rappresenta un cambiamento significativo per la gestione della sicurezza nei cantieri temporanei e mobili. Questo nuovo sistema, reso obbligatorio dal 1° ottobre 2024, impone a imprese e lavoratori autonomi di ottenere un punteggio minimo per poter operare nei cantieri.

Il meccanismo della patente è stato pensato per qualificare le aziende in base alla loro conformità normativa in materia di sicurezza sul lavoro, formazione e documentazione obbligatoria. Le decurtazioni dei punti avvengono in caso di violazioni, mentre è possibile ottenere crediti aggiuntivi attraverso certificazioni, formazione avanzata e investimenti in sicurezza.

L’articolo esplora il funzionamento della patente a crediti, il suo impatto sul settore edile e le responsabilità delle imprese e dei lavoratori autonomi.

Perché è stata introdotta la patente a crediti?

La patente a crediti è nata come risposta alla necessità di rafforzare il sistema di prevenzione degli infortuni nei cantieri. Il suo scopo è garantire una maggiore qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, rendendo obbligatorio il rispetto di determinati requisiti in termini di sicurezza e formazione.

Questo strumento non è solo un nuovo adempimento burocratico, ma un mezzo per:

  • Migliorare la sicurezza nei cantieri, riducendo il rischio di incidenti.
  • Incentivare le imprese a investire in formazione e prevenzione.
  • Premiare le aziende virtuose e sanzionare chi non rispetta le normative.
  • Rafforzare l’attività di vigilanza dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

L’implementazione della patente è stata accelerata a seguito di gravi incidenti sul lavoro, come accaduto in passato con l’introduzione del Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/2008) dopo il tragico evento della Thyssenkrupp. Troppo spesso le misure di sicurezza vengono rafforzate solo dopo eventi drammatici. Sarebbe auspicabile un approccio più proattivo piuttosto che reattivo.

Come funziona la patente a crediti?

Dal 1° ottobre 2024, tutte le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei e mobili devono possedere la patente a crediti.

Chi è obbligato a richiederla?

  • Imprese che operano in cantieri temporanei e mobili.
  • Lavoratori autonomi che operano in cantiere, anche senza dipendenti.

Chi è esonerato?

  • Imprese con attestazione SOA di categoria pari o superiore alla III.
  • Fornitori di materiali che effettuano solo mera fornitura (es. trasporto senza installazione).
  • Professionisti con prestazioni di natura intellettuale (architetti, ingegneri, geometri, periti industriali).

Come si ottiene la patente?

L’impresa o il lavoratore autonomo deve presentare una richiesta all’Ispettorato Nazionale del Lavoro attraverso il portale ufficiale. All’atto della richiesta, è necessario autocertificare il rispetto dei seguenti requisiti:

  • Iscrizione alla Camera di Commercio.
  • Regolarità contributiva e fiscale (DURC e DURF).
  • Formazione obbligatoria per datore di lavoro, dirigenti, preposti e lavoratori.
  • Redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP).

Ogni impresa e lavoratore autonomo parte con 30 crediti iniziali. L’autocertificazione è uno strumento utile per semplificare il processo, ma apre anche al rischio di dichiarazioni mendaci. Il sistema prevede sanzioni severe per chi fornisce informazioni false.

Decurtazione dei punti e sanzioni

La patente a crediti prevede un meccanismo di decurtazione dei punti in caso di violazioni. Se il punteggio scende sotto i 15 crediti, l’impresa non può operare nei cantieri fino al recupero dei punti. Ecco alcune delle principali infrazioni e le relative decurtazioni:

  • -5 punti per mancata elaborazione del DVR.
  • -2 punti per assenza di formazione e addestramento dei lavoratori.
  • -3 punti per mancata redazione del Piano Operativo di Sicurezza (POS).
  • -3 punti per omissione nella fornitura di DPI obbligatori.
  • -15 punti in caso di infortunio grave (oltre 60 giorni di prognosi).
  • -20 punti in caso di infortunio mortale dovuto a violazioni di sicurezza.

Se il punteggio scende a zero, l’impresa perde il diritto a operare nei cantieri.  Queste sanzioni sono molto più incisive rispetto alle multe tradizionali, poiché un’impresa con pochi crediti rischia di essere esclusa dal mercato.

Come si possono recuperare i crediti?

Le imprese possono recuperare fino a 15 crediti partecipando a corsi di formazione specifici o adottando misure di prevenzione avanzate. Ecco alcune azioni che consentono di aumentare il punteggio:

  • +10 punti per imprese iscritte alla Camera di Commercio da oltre 20 anni.
  • +4 punti se l’impresa adotta un sistema di gestione della sicurezza ISO 45001.
  • +3 punti se almeno un terzo dei lavoratori partecipa a formazione aggiuntiva rispetto agli obblighi di legge.
  • +2 punti se il medico del lavoro effettua doppie visite in cantiere.
  • +3 punti per investimenti in tecnologie avanzate per la sicurezza.

Ruoli e responsabilità delle imprese e del committente

Le imprese non sono le uniche responsabili del rispetto della patente a crediti. Anche i committenti hanno l’obbligo di verificare che le aziende appaltatrici e subappaltatrici siano in possesso della patente valida. La mancata verifica da parte del committente comporta una sanzione amministrativa che va da 700 a 2.562 euro.
Troppo spesso i controlli si concentrano solo sulle imprese esecutrici, mentre i committenti restano in secondo piano. Questo nuovo sistema di responsabilità condivisa è un passo avanti per garantire maggiore sicurezza.

Conclusione

La patente a crediti è una novità importante nel settore edile, destinata a migliorare la sicurezza nei cantieri e a incentivare pratiche virtuose. Il sistema impone un cambio di mentalità: la sicurezza non deve essere vista come un semplice costo, ma come un investimento per la qualità e la competitività dell’impresa. Resta da vedere come il sistema verrà applicato nella pratica e quali saranno le criticità da risolvere nei prossimi mesi.

Le imprese saranno pronte ad adeguarsi o vedremo un aumento delle sanzioni nei primi mesi di applicazione?

a cura di Ing. Giuditta Floridia (Namirial) per AIST

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